Un coloro rosso rubino, un gusto intenso e corposo, ma allo stesso tempo fresco e con tannini vellutati. È questa la novità che presenta Cantina Bacco: il vino Vallovolsco. Frutto di una sapiente lavorazione, questo vino rosso ha già raccolto molti consensi da parte degli esperti.
Vallovolsco: produzione
È ottenuto da un mix di uve diverse come Merlot (vitigno a bacca nera originario della Gironda in Francia), Cesanese (un vino rosso DOCG originario di alcuni comuni della Ciociaria), Petit Verdot (vitigno a bacca nera originario della zona Médoc in Francia) e con un sistema di coltivazione a spalliera semplice. Il Vallovolsco vinifica in serbatoi d’acciaio per poi maturare in tonneaux di legno ed essere affinato in bottiglia.
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Note di sapore
Questo vino si presenta armonico e gradevole al naso e al palato, con sentori fruttati e speziati. Il Vallovolsco ha un aroma dolce di confettura come fragole e mirtilli, si distende su viole appassite, sensazioni minerali di grafite, spezie come cardamomo e cioccolato, sentori di sottobosco e humus. E chiude con leggeri sentori di etereo.
L’area di provenienza
Il territorio di Anzio e Nettuno è ideale per la coltivazioni di alcuni vitigni, che grazie al clima mediterraneo (caldo e temperato) e all’area dell’Agro Romano (con il promontorio che si protende verso il Mar Tirreno) riescono a dare ai vini prodotti in questa zona originalità e qualità.
Abbinamenti a tavola
Il Vallovolsco è perfetto per essere abbinato a tavola con un brasato, una carne rossa (spesso di manzo) cotta lentamente per essere morbida e appetibile e poi aromatizzata con delle spezie. La cottura, in un contenitore chiuso e quindi grazie al vapore e in parte per immersione nel liquido, ne risulta quasi caramellata. Un piatto perfetto per un giorno di festa.
Spesso la cottura è fatta con del brodo o del vino, lo stesso che poi accompagna la pietanza a tavola. Il brasato viene anche marinato prima della cottura vera e propria e scottato in padella per creare una crosticina che ne trattiene i nutrimenti interni.
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