Raccontare la nascita di un nuovo vino significa immergersi in storie e tradizioni millenarie che si intersecano con il presente, sempre più avvezzo all’utilizzo di tecnologie avanzate. Il Roma Dop Bellone ne è l’esempio lampante e per comprenderne meglio la sua natura, è necessario partire dal fiore all’occhiello della produzione vitivinicola di Cantina Bacco, il Pantastico.
Il Pantastico è fra i pochi vitigni in Italia coltivati ancora a piede franco, ovvero senza l’utilizzo della barbatella americana: la talea del vitigno cacchione (denominazione delle uve bellone esclusiva della Doc Nettuno) viene innestata direttamente nel terreno e il risultato che ne deriva è un prodotto autentico, selvaggio, inconfondibile.
Col passare degli anni, le tecniche di produzione del vino si sono evolute e con loro la consapevolezza che “cambiando le carte in tavola” si può ottenere comunque un prodotto di qualità. Da qui la sfida del Roma Dop Bellone, un vino ottenuto dalla macerazione a bassa temperatura di vigneti selezionati di uve bellone.
Il risultato di questa operazione ha portato alla nascita di un vino morbido, leggero e delicato che ha mantenuto comunque inalterate le caratteristiche “primordiali” del Pantastico.
«Il Roma Dop Bellone è un vino che guarda al futuro» spiega Pierpaolo Pirone, consulente vitivinicolo di Cantina Bacco «perché è in grado di offrire un’esperienza sensoriale unica. La struttura e la corposità sono quelle del Pantastico e il risultato gusto morbido e delicato. Il Roma Dop Bellone è un prodotto eccellente che mantiene inalterato il legame con il passato e che può essere apprezzato anche da coloro che non hanno alle spalle una cultura vinicola».