La vendemmia per i viticoltori e gli amanti del vino è considerata l’evento dell’anno, al pari della Notte degli Oscar per i registi e i cinefili.
A seconda del tipo di uva e delle condizioni climatiche la raccolta dei grappoli può iniziare i primi di Agosto come nel caso dei Pinot e delle basi spumante in generale sino ad arrivare a Settembre o ad Ottobre inoltrato per la maggior parte dei bianchi. In ultimo le uve per i passiti che possono essere raccolte anche più in là nel tempo, a novembre.
Si parla in totale di quasi quattro mesi di possibile raccolta!
Ma da cosa dipende tutto ciò? Perché così tanta differenza?
Entrando nel dettaglio si può dire che il momento della vendemmia può dipendere da diversi fattori fra loro coesistenti. Fra questi i principali sono la zona di produzione e le annesse condizioni climatiche.
Ad esempio, nell’emisfero boreale le uve delle vigne esposte a sud maturano prima di quelle esposte a nord mentre, al contrario, nell’emisfero australe le uve delle vigne esposte a nord maturano prima di quelle esposte a sud. Ancora, all’aumentare della latitudine l’uva tarda nel maturare mentre al diminuire dell’altitudine la maturazione diviene più veloce.
Il resto viene determinato dal tipo di vitigno: generalmente i vitigni bianchi sviluppano prima di quelli rossi.
Storia e metodologie di vendemmia
La pratica della vendemmia affonda le sue origini in epoca romana. Il 19 agosto di ogni anno, infatti, ricorreva la cosiddetta “Vinalia Rustica”, la rituale festa in onore di Giove che sanciva l’inizio del raccolto.
Si utilizzavano degli strumenti simili a coltelli per recidere i grappoli che venivano poi raccolti in appositi recipienti e trasportati sino a delle enormi vasche dove, infine, venivano pestati a piedi nudi.
Oggi, grazie agli studi degli enti specializzati e alla tecnologia in continua evoluzione, esistono diversi metodi per raccogliere l’uva in maniera altrettanto efficace rispettando la pianta e, soprattutto, l’ambiente in cui essa prolifera.
Sopravvive il metodo manuale – utilizzato dai nostri nonni e oggi rimasto per la produzione di vini di elevata qualità giacché consente un maggior controllo sulla selezione dei grappoli (seppure con un elevato aumento dei costi di produzione) – cui si aggiunge il metodo meccanico ove ci si avvale di macchine vendemmiatrici che raccolgono direttamente l’uva dalle piante o di macchinari agevolatori del lavoro manuale quali, ad esempio, le forbici da potatura elettriche.
Nel caso della vendemmia meccanica I costi tendenzialmente vengono ridotti ma non è del tutto esclusa una seconda fase di selezione manuale di quanto raccolto.
Le stesse tempistiche di raccolte oggi vengono programmate per garantire la massima resa del prodotto: esistono infatti le vendemmie scalari – ove si raccolgono le uve di una stessa vigna in momenti diversi – e le vendemmie tardive ove si posticipa la vendemmia al fine di far aumentare il tenore zuccherino dell’uva. Questo procedimento è molto diffuso per la produzione dei vini passiti.
Se poi pensate che la vendemmia debba essere fatta solo durante il giorno vi sbagliate: si può vendemmiare anche in notturna!
Situazione vinicola in Italia
In Italia le imprese vinicole sono a migliaia e con terreni distribuiti su una superficie pari a circa 652mila ettari. Buona parte di esse è dotata di propri enopoli.
In totale si parla di un fatturato di circa 10 miliardi di euro e di un valore d’export di 6.2 miliardi.
Quest’anno è stata la Sicilia la apripista della vendemmia iniziando i primi giorni di Agosto seguita dal resto d’Italia dove, per lo più, la raccolta vera e propria è entrata nel vivo intorno al 20 di Agosto.
Secondo il Centro Studi di Confagricoltura, il raccolto di questo anno sarà inferiore rispetto a quello del 2018.
Nonostante si stia registrando questo calo produttivo rispetto agli anni precedenti, sembrano andare in contro tendenza il Lazio, il Molise e la Calabria, registrando invece un incremento che oscilla tra il 9% e il 16%.