Di bassa gradazione alcolica e quasi nulla acidità il Novello si presenta generalmente come un vino dai colori accessi, tendenti al rosso rubino, lucido e decisamente “beverino” ma poco strutturato.
La sua è una lunga storia, radicata già al tempo dell’antica Roma. È però grazie ai Francesi e alle tecniche di lavorazione da questi sviluppate che inizia ad affermarsi come un’eccellenza del settore vinicolo.
Quello più famoso al mondo, al momento, è infatti il “Beaujolais Nouveau” – più comunemente noto come “Novello Francese” – che può essere prodotto solo nella regione del Beaujolais, in Francia, ed esclusivamente con le uve del vitigno Gamay.
In Italia la diffusione del Novello ha avuto inizio, invece, negli anni ’90 quando i nostri produttori, cavalcando l’onda del successo ormai raggiunto oltre le Alpi, hanno pensato di impiantarlo e diffonderlo anche nel Bel Paese.

Lo stesso nome “Novello” non indica, come spesso si pensa, il “vino nuovo” nel senso più letterale del termine, cioè quello del vino che apre l’annata subito dopo la vendemmia (per quanto in realtà generalmente sia così) bensì indica un vino “novellino”, giovane, che non consente un invecchiamento prolungato e che va bevuto subito, preferibilmente nella stessa annata di produzione.
Ciò che lo distingue dagli altri vini è la sua particolare tecnica di vinificazione: la macerazione carbonica.
Questa consiste nell’inserire – per un periodo di tempo relativamente breve – i grappoli interi, non pigiati, in contenitori chiusi ermeticamente ricolmi di anidride carbonica e nel lasciarli lì ad una temperatura di circa 30° in totale assenza di ossigeno.
Così facendo si ottiene un processo che fa sì che, all’interno dell’acino, si instaurino dei metabolismi grazie ai quali, al termine della lavorazione, si generano profumi fermentativi molto forti, quasi estremi, che ricordano molto quelli dei frutti rossi, in particolare delle ciliegie e dei lamponi.
Tornando all’aspetto tecnico, le percentuali di uva da destinare a macerazione carbonica e quelle da destinare a macerazione classica per un solo vino sono dettate da un’apposita disciplina che regola la produzione del Novello nei vari Paesi all’interno dell’Unione Europea.
In Francia, ad esempio, per produrre il Beaujolais Nouveau è obbligatorio garantire che la totalità delle uve vengano fatte fermentare tramite la macerazione carbonica. In Italia, invece, è consentito creare dei blend con uve a macerazione classica e uve a macerazione carbonica purché si tratti comunque di vitigni aventi le certificazioni DOP e IGP.

Abbinamenti
Alla luce di quanto detto sinora il Novello viene definito anche il “Vino d’autunno”, proprio per la sua caratteristica maturazione veloce e per la sua breve disponibilità concentrata soprattutto nei mesi di Novembre e Dicembre.
In questo senso gli abbinamenti più classici da operare con questo vino sono sicuramente quelli con pietanze a base di castagne e di funghi, possibilmente della stessa zona di produzione del Novello.
Da non disdegnare anche gli accoppiamenti con formaggi, carne, pesce e taglieri di salumi per un perfetto aperitivo invernale.