Da Nettuno a Napoli il passo è breve. Qualche giorno fa nello splendido scenario di Villa Signorini, uno degli alberghi più prestigiosi di Ercolano, si è tenuto un evento molto interessante sui vini bianchi laziali che ha avuto fra i protagonisti il Cacchione, uno dei prodotti di punta del territorio fra Anzio e Nettuno.
Era presente una delegazione dell’Ais Latina e Giuseppe Combi, vice presidente di Cantina Bacco. La serata è stata l’occasione per analizzare le diverse sfumature che il suolo, le altitudini e le tecniche di vinificazione si celano dietro la nascita del Cacchione, un vitigno autoctono di straordinaria versatilità.
Durante la serata, una platea di professionisti (sommelier, degustatori ufficiali, relatori, produttori e operatori del settore) hanno analizzato e degustato campioni del vitigno Bellone. L’evento è stato organizzato da Annamaria Iaccarino (delegato Ais di Latina) e Ernesto Lamatta (delegato Ais Comuni Vesuviani), che hanno individuato 12 aziende laziali che vinificano il Bellone (detto anche Cacchione). Da Cori a Nettuno, passando per i Monti Lepini, il Bellone subisce una metamorfosi organolettica e trova la sua incarnazione perfetta nella coltivazione a piede franco del Cacchione Nettuno Dop di Cantina Bacco, che esalta il gusto originale e selvaggio di un vitigno ricco di storia.
Cantina Bacco era presente a Villa Signorini con il Pantastico Doc Nettuno Cacchione coltivato a piede franco e con lo spumante Igt Lazio Cacchione, ottenuto da metodo Charmat sia Extra Dry che Brut. L’enologo Pierpaolo Pirone ha tenuto una vera e propria lezione sulle tecnica di coltivazione a piede franco e il vice presidente di Cantina Bacco, Giuseppe Combi, si è soffermato sulla storia del Cacchione a Nettuno e Anzio partendo dalle citazioni di Plinio il Vecchio (morto proprio a Ercolano) su Naturalis Historia (77 – 78 d.c.), passando per Marcantonio Colonna , feudatario del Papa ed ammiraglio della flotta papalina, vincitore della battaglia di Lepanto (1571 d.c.) per arrivare ai giorni d’oggi.
Villa Signorini, lusso e modernità
Villa Signorini è stata edificata nel Settecento e rispecchia fedelmente lo stile Rococò di Domenico Antonio Vaccaro, uno degli esponenti più importanti del Rococò napoletano. Siamo di fronte a una villa di grandi dimensioni che conserva pressoché invariate le volumetrie originali.
Il piano terreno comunica con il giardino attraverso grandi archi protetti da vetrate in ferro battuto, nelle parte inferiore vi sono nicchie per le statue, in quella superiore ci sono stucchi decorativi di grande impatto visivo. La villa oggi ospita eventi, manifestazioni, ricevimenti e un albergo di lusso.